LIVE: Murder Nova and Kye at US Street Nationals at Bradenton Motorsports Park

2025.01.24 21:09 buddyedog LIVE: Murder Nova and Kye at US Street Nationals at Bradenton Motorsports Park

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2025.01.24 21:09 extremophilzelite Is SlayinZM's remake of Buried on BO3 done?

Title.
The last update I saw on his Twitter account was from August of 2024. Checked the steam workshop, didn't see anything. Checked reddit for any updates but didn't see any. BO2 Buried was my favorite map of all time so I am so amped for the remake on BO3.
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2025.01.24 21:09 JustinSylt [Feedback] Hard time finding evasion armband for Kappa

Hi there,
the evasion armband is the last item i am missing for kappa...
For the last 30-35 Raids, i only did hidden stash/duffle bag/jacket/weapon box runs to finde the evasion armband but still no success. Even Scav Case and Cultist Circle didnt bring me the armband yet.
Is there any better way to look for it. I havent found a determined spawn or anything else in the internet.
Do i just have bad luck or is it just normal that it takes so long to find it.
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2025.01.24 21:09 BetaChunks Did I cook or am I cooked

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2025.01.24 21:09 FewCondition7244 Ovviamente... pareri.

Un P.S. Anticipato: Prima di urlare "Ma dove diavolo hai studiato?!" Chiaramente non l'ho fatto. Ho letto si e no 20 libri in 30 anni e sono solo curioso di sapere se vale la pena perderci il mio tempo sopra, o se secondo voi prof, qualcuno potrà mai trovare gradevole il mio modo di scrivere...
I suoni della natura non sembrano presagire nulla di male.
Un paesaggio rurale riposa placido scaldato dalla luce del mattino.
Alle spalle di una candida collina, un immenso bosco si apre mostrando la sua perfetta irregolarità. Piante di vario genere e grandezza si spargono per chilometri fino a salire con una pendenza sempre maggiore. Esse fungono da anticamera per un’alta catena montuosa.
Le fronde degli alberi nella foresta si muovono appena, accarezzate dal vento delle vallate che le circondano. La placida chioma degli imponenti tronchi selvatici offre ombra e riparo dal calore estivo.
Per la maggior parte, questi fusti nodosi sono caratterizzati da un’estetica non comune. La maggior parte di questi ha di fatto un diametro che sfiora i cinquanta metri, e si stendono verso il cielo per almeno tre volte la loro larghezza.
I massicci rami i quali serpeggiano in ogni direzione e a qualunque altezza, potrebbero facilmente fungere da ponti e strade sospese, e forse, qualcuno nel corso dei secoli ci ha già pensato.
Sulla base dell’irregolare terreno, composto quasi esclusivamente da enormi radici muschiate, gli alberi più piccoli, dalle dimensioni riconoscibili, danno l’impressione di essere più dei rampicanti parassiti, che normali fusti rigogliosi.
La luce filtra timidamente fra le fronde. Oltre le loro naturali ramificazioni, sopra le immense cupole di florida natura, solo qualche candida nuvola adorna un cielo altrimenti terso.
Al di là di questa distesa piatta ma irregolare, la foresta continua a salire fino a lasciar perdere i propri dettagli fra lontane e affilate montagne, e profonde vallate.
Gli alberi, in questa sconfinata e verdeggiante selva, crescono densi e fieri, ma sono abbastanza distanti fra loro da poter permettere a chiunque di potersi addentrare fra le ombre del loro lussureggiante fogliame.
All’orizzonte di questo strabiliante panorama, torreggia innevata quella che si direbbe la più alta fra tutte le vette attualmente visibili, se non anche la più lontana. La sua superfice, grigiastra e spigolosa, è puntellata da piccole macchie di verde alla base, mentre la punta dall’aspetto tagliente è candida come una zanna aguzza. Sulla cima di quest’altura, pulsa una luce dal colore verde ceruleo. Essa brilla sfolgorante come un’aurora in pieno giorno. È tanto splendente da poter essere vista anche a distanza di qualche lega durante questa soleggiata giornata estiva.
Poco più a sinistra di tale scintillio, il sole del tardo mattino brilla da Sud-Est, quasi invidioso della magia che scaturisce da quel misterioso faro color acquamarina.
Scendendo a valle verso Nord, invece, oltre il limitare del bosco, la superfice erbosa sulle uniformi colline, si mostra lastricata di sottili percorsi scavati selvaggiamente nel terreno. In quelle zone, l’erba è appiattita come se un certo numero di oggetti vi fossero stati trascinati sopra, o scivolati giù dal terreno inclinato.
Ai piedi di una profonda vallata elegantemente ondulata come un agitato mare di verde, si può ammirare un folto raggruppamento di abitazioni che si estende per almeno un paio di chilometri.
Alcune sono semplici casupole edificate su un solo piano, altre si sviluppano su pochi altri livelli. Alcune altre, accumulate nella zona centrale della città e ammassate una sull’altra come fossero incastonate fra loro, sono caratterizzate da un’architettura totalmente differente.
Queste costruzioni, del tutto aliene rispetto al resto del paesaggio rurale, appaiono più simili a degli edifici dalla tinta cinerea. Alternano forme perfettamente cubiche ad altre più alte o più allargate, tutti tagliati orizzontalmente fra un piano e l’altro da lunghi finestroni che li circondano come squadrate cinture riflettenti. Lunghe lastre di vetro le quali, se viste dall’interno, non lasciano perdere alcun dettaglio di ciò che circonda tali opere architettoniche.
Si direbbero degli stabili intonsi, privi di qualsivoglia decorazione o particolare, talmente piatti e perfetti che le smussature e le scheggiature ai loro spigoli, dovute all’usura del tempo, risultano più evidenti di quanto non dovrebbero essere.
Nonostante la modernità di queste strutture, fronde di edera e alberi di vario tipo crescono su pareti e balconi di ogni immobile cittadino, in simbiosi con le costruzioni di tutta la città. Questa varietà di piante, cresciute floride specialmente sugli eleganti e grigi palazzi dalle caratteristiche minimali, donano loro un profondo aspetto mistico e di antico.
Una certa folla sembra essersi ammassata fra gli incroci e le piazze tra un edificio e l’altro. Molti stanno lasciando la zona a piedi, altri a dorso di creature quadrupedi di varie forme e dimensioni, altri ancora partono su carri semoventi, i quali, bizzarramente, avanzano in autonomia, senza essere trainati da alcuna bestia.
Qualche piccola mongolfiera dai colori terrosi e muschiati si libra in aria. Subito dopo, fanno lo stesso un paio di dirigibili più ampi, in grado di trasportare un numero maggiore di civili.
Non sembra sia complesso intuire che l’intera popolazione sta tentando di fuggire. Senza impazzire, certo, ma ognuno dei paesani è evidentemente scosso e irrequieto.
Che abbiano la pelle morbida e rosea, o più spessa e dai colori vivaci, che abbiano orecchie oblunghe o escrescenze di vario tipo sul capo e sulle braccia, o che i loro arti ricordino quelli di altre creature, tutti si danno da fare come meglio possono per evacuare le strade.
Zampettano con stivali e piedi ferali, alcuni trascinano sacchi e borsoni, altri la propria coda.
Il chiasso è costante ma non esageratamente tumultuoso. Ordini e istruzioni vengono forniti da individui in armatura lucente nel tentativo di non far cedere le masse di persone, in una confusa isteria, in questo delicato momento.
I genitori caricano i propri figli su carri e altri mezzi di trasporto. La natura di queste vetture si direbbe vagamente più futuristica della maggior parte del resto dell’ambiente.
Molti di questi veicoli sono interamente composti da metalli e complesse leghe sapientemente mischiate assieme. Scaturiscono una particolare e invisibile energia, come se per qualche motivo emanassero vita propria, anche se nulla sembrerebbe darlo a vedere.
Le stesse vesti di alcuni dei cittadini appaiono più particolareggiate dei semplici indumenti contadini che indossa la metà di loro. Alcune tuniche e calzature vantano ricami che pulsano di una qualche luce spettrale. La stessa luce che scaturisce da alcuni dei mezzi e addirittura da alcuni dei bauli che vengono caricati sugli stessi. Si direbbe, altresì, essere la medesima energia che ora va aumentando di vitalità sulla cima della montagna sovrana.
Tutti, seppur turbati, tentano di mantenere il controllo sulla loro angoscia durante questa evacuazione.
A Sud, un brusio continuo e sempre più presente si inizia ad udire in lontananza sulla cima della collina, a circa un chilometro dalla periferia del centro abitato.
I popolani sono troppo presi dalle loro mansioni per notare che da oltre il limitare del bosco, creature di ogni genere avanzano verso di loro. Zampettando giù dal pendio, o svolazzando lasciandosi alle spalle la foresta, una varietà di bestie abbandona le proprie case proprio come sono intenti a fare i paesani impauriti.
Piccole famigliole di creature lasciano i loro nidi scavati sotto le radici dei giganteschi fusti di legno. Alcuni quadrupedi più snelli approfittano della pendenza della collina per scivolare con destrezza sull’erba umida del mattino, usando i loro poderosi zoccoli. I volatili, da quello piumato a quello squamato, da quello piccolo quanto il palmo di una mano, ai pochi altri grandi quanto una casa, si librano sorvolando le abitazioni senza perdere tempo a diminuire la loro quota.
Fra il modesto caos per i larghi viali pavimentati del centro cittadino, alcune eleganti figure fuggono attraverso un alto e maestoso arco. Esso ospita proprio alla sua entrata, una scalinata altrettanto solenne, la quale si estende salendo con costanza all’interno di uno dei più alti fra gli squadrati palazzoni della città. Lunghe liane e fronde penzolano dalla cima ricurva.
Nella penombra, fra la gente che ne sta uscendo, una in particolare è diretta alla base della scalinata con passo svelto e ansioso.
È una ragazza di poco più di vent’anni. Occhi come smeraldi, labbra rosa e sottili. I suoi capelli color ocra scendono non troppo lunghi sul suo collo snello. Ogni sua bionda ciocca punta in basso come fossero molteplici lame d’orate pronte ad essere usate. Un paio di queste spuntano dalla sua fronte per poi finire a penderle vivaci ai lati degli occhi come un paio di antenne affilate.
Al collo porta un collarino di tessuto nero accompagnato da una coppia di cordini sottili ai quali sono appesi un ciondolo argentato ciascuno. Entrambi hanno la stessa forma ovale e hanno misteriosi dettagli incisi su tutta la loro superfice. La sua corporatura è atletica e la sua pelle rosea non si direbbe troppo scura, né eccessivamente candida.
Ai piedi porta delle singolari calzature di cuoio a fasce marroni e nere sulle quali pare spuntare orgogliosa, una gemma rotondeggiante dal colore sanguigno. Una su ambi i piedi.
Non indossa pantaloni, ma solo un leggero intimo nero attorno al quale una cintura dalla tinta bruna le si posa sui fianchi non troppo larghi. Piccole tasche e arnesi di varia natura sono appesi alla medesima.
Salendo ancora, il suo petto non troppo prosperoso è timidamente coperto da una camicetta a maniche corte di un verde scolorito, la quale cade fino a coprirle a fatica il busto piatto e allenato. La sua vita è perciò esposta senza imbarazzo, così come il suo ombelico.
Sopra tale indumento, la ragazza porta una spessa fascia di cuoio dello stesso materiale ruvido e lavorato che le avvolge i piedi. Questa benda, le scivola diagonalmente dalla spalla sinistra, fino a cingerle un fianco per poi tornare indietro salendole attraverso la schiena.
Dietro le sue spalle, avvinghiata in qualche maniera sotto la base della sua nuca, sta riposta un’enorme spada dalle tinte argenteo-dorate. La lama lievemente usurata e dai curiosi ricami geometrici che seguono la sua forma oblunga, termina in uno zigzag, donandole una forma smile a quella di un largo e spesso fulmine. La punta, oltretutto, anziché convergere simmetricamente ai due lati del filo di lama, uno di questi curva fino ad incontrare il suo opposto, dando l’impressione che una parte della lama sia più alta dell’altra.
L’elaborata elsa spunta per intero da dietro la testa della giovane. Partendo dalla guardia piatta e curiosamente dettagliata nei suoi tagli e incavi meccanici, anche questa vanta un lato più alto rispetto quello antistante, lasciando quindi che il fianco più elevato scenda diagonalmente fino ad incontrare il fianco più basso.
La sottile impugnatura, la quale già le supera la chioma bionda, pare essere fasciata anch’essa, come le sue calzature, da vari strati di cuoio, ed essa mostra una lunga fessura nel mezzo, come fosse divisa in due parti più sottili.
In fine, il pomolo dell’arma è altresì argentato, e termina di lato con una punta affilata come fosse una zanna d’acciaio incastonata in posizione laterale alla base dell’impugnatura.
L’arma non sembra pesarle durante la sua rapida discesa. Salta anzi un gradino dopo l’altro per guadagnare tempo.
Giunge in fine alla base dell’edificio, uscendo dalle ombre di quella misteriosa e ampia gradinata. Finalmente alla luce del sole, le ci vuole un attimo per mettere a fuoco. Si sforza di velocizzare questo processo posizionando una mano sopra i suoi occhi, ma il suo viso è diretto a pochi gradi più a destra del sole.
Si trova al confine di una larga strada, simile ad una piazza che si allunga e taglia la città da Nord verso Sud.
L’ampiezza del pianale pubblico, permette lei di poter osservare la valle che li circonda per chilometri.
Come un mastino quando adocchia la sua preda, il suo sguardo si fissa sulla montagna meridionale. Il bagliore è ancora lì, seppur meraviglioso nella sua estetica, ora più affine al presagio di una calamità inevitabile.
Contadini e altri lavoratori le passano accanto febbrili. Alcuni tentano di scostarla senza usare violenza mentre molti attaccano a muoversi con più celerità. Il brusio si fa lentamente più chiassoso e l’agitazione si sparge aumentando come un virus irrefrenabile.
La giovane si volta, come per cercare qualcuno. Osserva i visi intimoriti dei paesani. Il panico cresce. Le persone si avvinghiano ai mezzi di sconosciuti nel tentativo di guadagnarsi un passaggio, i mercati vengono presi d’assalto da indigenti sciacalli e solo una manciata di persone rassegnate, se ne restano in ginocchio a pregare con mani giunte, rischiando di essere calpestate o investite da chiunque altro.
La ragazza nota uno snello uomo in età avanzata, trainare un carretto su dei ciottoli sconnessi. Quando questo si incastra bloccando bruscamente l’avanzamento dell’attempato figuro, la fanciulla armata si getta sul mezzo per disincagliarlo.
“Presto.” Fa lei, sforzandosi di sollevare il veicolo quanto basta per rimetterlo sulla strada. “Gli ultimi aeromobili stanno partendo. Dovrebbe lasciare qui queste cose.”
Nonostante l’avvertimento, la gentile biondina riesce a far superare il dosso alla ruota, ricevendo un timido ringraziamento da parte dell’anziano.
Ella si allontana subito dopo, lasciandosi alle spalle, oltre che il gracile signore, innumerevoli altre anime intente a muoversi nella direzione opposta alla sua. Si accerta che nessun altro abbia diretto bisogno di aiuto e dopo qualche secondo, si odono le prime urla in lontananza. Qualcuno ha iniziato ad usare violenza per mettersi in salvo. Alcuni dei civili in fuga si voltano in direzione della luce. Con il leggero eco di uno schiocco proveniente dalla cima vertiginosamente alta, il riverbero acquamarina ha iniziato a sprigionare una sottilissima colonna pulsante composta della stessa medesima energia.
La giovane, così come i paesani allarmati, osservano questa linea raggiante e perfettamente verticale salire in alto nel cielo, lenta, ma inesorabile.
La ragazza, tuttavia, non è rimasta ferma a guardare. Mentre ciò accade, tenta di farsi largo fra la folla, curandosi di non fare del male a nessuno, specialmente portandosi dietro un’arma tanto poderosa.
Sposta ora la sua attenzione sulle creature che stanno fuggendo attraverso i cieli. Le analizza a una a una, seppure la distanza renda pressoché impossibile distinguerle. Continua a camminare con passo sostenuto socchiudendo le palpebre, permettendo ai suoi occhi di individuare ciò che sta cercando.
In controluce, è impossibile stabilire i dettagli di nessuna di quelle bestie, ma fortunatamente, ella nota una minuscola forma nera lasciarne una immensamente più grande. Nota quella scheggia scura scendere dal cielo come fosse una piuma distaccata dal dorso di un uccello.
La giovane accelera ulteriormente, diretta al bordo meridionale della città. Sfrutta le vie più anguste, le meno popolate, per giungere prima al suo obiettivo.
Ora le pareti degli edifici le impediscono di poter giudicare se la figura che è intenta a raggiungere, si stia avvicinando o se abbia preso un’altra strada.
Notando un muro di gente accalcata all’uscita della via, inizia a scalare abilmente una delle pareti. Si aggrappa ad ogni fessura e ogni imperfezione che protrae dall’edificio.
Pare priva di peso e di gravità mentre si muove come un felino sicura nelle proprie movenze. La spada posta alle sue spalle non le da alcun peso, seppure le fattezze della stessa, siano oggettivamente ingombranti.
Giunge in fine sul tetto e attacca a scivolarci sopra saltando da una casa all’altra come fosse priva di gravità. Approfitta dell’altitudine e dell’ampiezza di campo guadagnata per tornare ad adocchiare il suo bersaglio.
Una minuta figura, ora non più librante nel cielo, sta adesso discendendo dalla collina al confine con la foresta. Ondeggia sulla superfice come freccia spiritata.
Superate una ventina di tetti di diverse altezze, giunge ad un casolare più basso e si serve della longilinea schiera di tegole come una rampa di atterraggio.
Con un balzo è di nuovo a terra, ora in una parte al limitare della città. Poche casupole la circonda e le persone attorno a lei hanno un aspetto più misero rispetto quello dei cittadini del centro. Contadini e artigiani dalle mani nodose e possenti stanno assicurando il proprio carico prima di partire con tutta fretta verso Nord, in dubbio se attraversare il paese nel mezzo o circumnavigarlo.
Impauriti, tutti, di quando in quando, gettano un’occhiata intimidita dietro di loro.
La ragazza rallenta la sua corsa, notando l’ormai imminente arrivo del figuro che ha tentato di raggiungere.
“Krìs!” Strilla la giovane per farsi notare.
Si tratta di un ragazzo poco più grande di lei. I folti capelli neri sono legati in una coda gonfia che gli si poggia alla base del collo.
La pelle è poco più scura di quella dell’agile fanciulla e i suoi occhi nocciola tendono al nero mentre egli dà le spalle al sole.
Indossa un gilet marrone, lasciando esposto il petto sul quale appena un accenno di peluria spunta timidamente. Larghi pantaloni verde scuro cadono sulle sue caviglie, quasi nascondendo i sandali bruni che gli coprono i piedi.
In mano porta uno spadone dal colore ramato. Esso è poco più sottile di quello della giovane, ma altrettanto lungo. La sua forma è dritta per quasi la totalità della lama, ma uno dei lati termina curvando e ponendo l’apice dell’arma su uno dei suoi lati, similmente alla forma dello spadone della fanciulla dalla chioma d’orata, ma privo della caratteristica forma a tuono.
Giunge di corsa il ragazzo, affiatato e teso. Avvicinandosi, si notano le ferite sul suo viso squadrato ma giovanile, così come quelle su collo, braccia e petto. Qualche rivolo di sangue continua ad adornagli la pelle, imbrattandogli la peluria sugli avambracci. Il viso è alquanto sudato e puntellato da un pulviscolo nero simile a cenere.
Difficile dire da dove sia giunto questo figuro, né come abbia fatto a sorvolare la distanza che lo separava da terra, così come è un mistero come abbia potuto guizzare con tanta agilità giù da una serie di colline ricoperte di erbacce.
La giovane non pone questioni, come se non ce ne fossero affatto.
Tutte le loro preoccupazioni vanno a quanto sta accadendo e a quanto sta per accadere.
“Non ce l’abbiamo fatta, Sàra.” Si costerna il ragazzo, visibilmente provato. Nonostante la stanchezza, mantiene salda la sua arma con la punta di fronte a sé, senza dare l’impressione di volerla piantare a terra per riposare. Non è permesso riposarsi al momento. Il tempo gioca contro di loro.
La ragazza alza lo sguardo, indirizzandolo verso le creature che stanno volando dritte sopra di loro, nella stessa direzione in cui la gente sta fuggendo.
“Bìlk?” Chiede lei tenendo la testa alta.
“Sta andando da sua sorella alla Città Alta.” Spiega Krìs. “Spera di arrivare in tempo per portarla via.”
Sàra ancora non si capacita di ciò che sta per succedere. Il suo sguardo guizza in punti imprecisati davanti a lei, come per analizzare tutte le informazioni che ha ottenuto negli ultimi mesi di viaggio. “Cosa abbiamo sbagliato?” Chiede scoraggiata.
“È andata così, Sàra.” La rassicura lui. “Ora non possiamo più farci niente.”
Si volta poi per osservare l’entità di tanta preoccupazione. Vedere il raggio verdastro schiarire nel suo vertice, come fosse giunto alla sua altezza massima, al che, tornando a dare gli occhi alla donna, espone: “Possiamo solo ridurre i danni salvando più persone possibile.”
La ragazza, ricevendo queste pessime notizie, sposta il suo sguardo ansioso dal ragazzo, nuovamente sulla luce la quale ha aumentato in maniera esponenziale l’altezza del raggio che scaturisce dal vertice della montagna. Deglutisce con apprensione, tentando di riflettere a una qualche soluzione che si rivelerebbe inutile.
Nell’attesa della sua riflessione, il giovane osserva le poche persone rimaste lì ad assicurare con giunti instabili, bagagli e oggetti personali che non hanno alcuna intenzione di abbandonare.
Egli, tuttavia, si appresta ad allontanare alcune famiglie dai loro effetti ammassati, spingendole con premura mentre si scusa: “Mi dispiace, non c’è più tempo.”
Si guarda attorno, notando quanto molte di queste persone stiano ritardando troppo la loro partenza. “Dovete andarvene!” Strilla amareggiato, come se non volesse farlo.
“Aiuto...” Lo richiama una voce sfiatata a pochi metri dietro di lui. Proviene dal casolare di fianco quella da cui Sàra è scesa poco fà.
Si direbbero delle stalle, tutte vuote. Un uomo grassoccio, stempiato e da un’incolta barba bianca, giace davanti il cancello aperto di uno di queste spartane scuderie. Il suo corpo è martoriato e spezzato in vari punti, partendo dai suoi arti, finanche a una parte del suo cranio, deformato da una qualche forma di violento colpo.
“Oh Sìlire1.” Commenta a bassa voce Krìs, avanzando lento verso il vecchio infermo.
“Li... li ho liberati...” Si spiega il figuro dalla incolta barba bianca. “Ho... dovuto.”
Il giovane comprende che questo gentile signore ha da poco aperto i cancelli delle stalle per lasciare che le bestie fuggissero libere, ma nel farlo, molte di queste hanno finito per calpestarlo con violenza.
Il fanciullo è impossibilitato a fare alcun che per salvare la vita di questo pover’uomo. “Mi dispiace, io...” Tenta di giustificare la sua improvvisa inutilità.
Sàra, ancora sconcertata dalla situazione, si volta per accertarsi di dove sia finito il suo conoscente. Lo vede fermo a una decina di metri dalla sua posizione. L’anziano ai suoi piedi alza con fatica una mano insanguinata, giungendo a sfiorare con un dito la lama del ragazzo.
“A-iuta-mi...” Tossisce sofferente il vecchio.
Krìs abbassa lo sguardo sulla sua arma, comprendendo ciò che gli è stato richiesto.
Con gli occhi rossi e gonfi di dolore, il ragazzo alza l’impugnatura verso il cielo, stringendola saldamente. Mantiene la sua lama puntata verso il basso, in direzione del petto dell’anziano.
“Mi dispiace.” Si confida il moro fanciullo con voce tremante mentre lascia precipitare il suo spadone sul corpo del povero eroe martoriato.
Del sangue attacca a fuoriesce dalla sua bocca rugosa. La gola si gonfia e si chiude, impedendogli di respirare definitivamente. Ci vuole qualche secondo perché la sua anima lo abbandoni.
Krìs non sente di aver compiuto una buona azione.
La scena alla quale ha appena preso parte, sa già che, nel caso sopravvivranno, lo tormenterà per tutta la vita.
Il ragazzo si volta sconvolto verso Sàra. I due avanzano entrambi l’uno verso l’altro con aria devastata. Il giovane si avvicina tenendo le braccia distanti dal suo corpo, come se si sentisse sporco. “Che cosa sta succedendo?” domanda scioccato con una mano aperta e l’altra ancora stretta attorno l’impugnatura della sua arma insanguinata.
Non vi è risposta da Sàra.
Attorno a loro, la gente sembra essersi finalmente allontanata. Una grande percentuale della città è stata evacuata e gli aeromobili si stanno sollevando torniti di civili di ogni età e specie.
Tuttavia, entrambi sono in lacrime. Stanchi e stravolti dagli avvenimenti degli ultimi tempi e ogni loro azione non è servita e nulla.
Nonostante gli aiuti che hanno dato negli ultimi minuti, già sanno che tutto è stato vano. L’evacuazione stessa, che sia di questa città o delle centinaia di altre nascoste oltre le montagne, sarà stata inutile. Non c’è alcun posto dove fuggire. Non più.
“Sàra, devo sapere che sei ancora con me.” Lo prega il ragazzo, ma le sue parole risuonano come un rombo ovattato nelle orecchie della giovane.
Ella si volta distrattamente, dando le spalle al suo amico e fissando di fronte a sé verso la tremenda luce della montagna.
Krìs la raggiunge e tenta di scuoterle una spalla per farla rinsavire. “Sàra!” Grida lui girandole attorno per cercare di incrociare il suo sguardo vuoto. “Ho bisogno di te!”
Niente sembra riuscire a riportarla al presente.
Il giovane dall’aspetto ferito riprende un po’ di fiato mentre si guarda attorno, cercando un qualunque segno possa aiutarli.
Sàra non sta guardando direttamente quel bagliore, ma capisce come l’energia, ora raggiunta la sua altezza massima, abbia già iniziato a espandersi sull’intera superfice del cielo. La volta celeste viene pervasa da quell’aura magica così potente che sembra cingere tutto il creato.
Un boato assordante scuote il suolo, e una luce accecante avvolge la vallata fin oltre la catena di montagne che li circonda.
“Io...” Tenta di dire qualcosa la giovane, ma non trovando modo di continuare, rettifica: “Questo è sbagliato.”
“Cosa?!” Domanda Krìs, non riuscendo a comprendere quanto stia dicendo la ragazza. Il frastuono è troppo forte.
Polvere bianca si distacca dalla cima della vetta. Gli alberi tremano e un forte vento tenta di spingerli via come fosse un forzato avvertimento.
Il ragazzo sta tenendo saldamente le braccia della bionda. Torna a guardarsi attorno, con la raffica impetuosa che gli porta la scura coda davanti il viso. Lacrime gli svicolano via trasportate dalla corrente d’aria.
“Lo avevo visto...” Continua lei, non riuscendo ad accettare il loro imminente fato. “Questo... non sarebbe...”
D’improvviso, il cielo si infuoca di fiamme bluastre e dall’alto, migliaia di sottili filamenti luminosi iniziano a discendere senza staccarsi dalla magica barriera, come una pioggia celestiale.
Alzando entrambi lo sguardo verso questo spettacolo surreale, i due notano alcuni dei fasci luminosi, modificare la loro traiettoria, finendo per puntare dritti verso gli aeromobili in fuga. A centinaia si soffermano sui velivoli che fluttuano verso Nord, agganciandosi a loro come magici fili di marionette. I nastri lucenti vengono tesi, e con uno scatto, strattonano ciò a cui si sono aggrappati.
La distanza è troppa per poter comprendere cos'hanno sottratto da lassù, ma ambedue i giovani sanno già cosa sta accadendo.
Il dirigibile alla quota più alta, inizia a discendere lentamente, senza controllo, e minuscoli punti neri attaccano a precipitare inesorabilmente, senza vita. Così accade di conseguenza, per tutti gli altri apparecchi galleggianti nel cielo.
Quelli che stanno cadendo velocemente a uno a uno, sono i corpi dei paesani evacuati. Migliaia di vite strappate in un attimo. A migliaia, in pochi istanti, quelle invulnerabili scie di luce incantata, stanno sottraendo lo spirito e l’anima di ogni persona attorno a loro. Dapprima quelle più in alto, a portata della cima della barriera, poi, altre frotte si precipitano a terra, serpeggiando come se la morte in persona fosse giunta a fare piazza pulita del mondo intero.
Sàra osserva sconvolta la scena. La bocca secca rimane spalancata mentre le lacrime vengono portate via dal vento. Una smorfia di disperazione le si forma sul viso. È finita.
Torna a volgersi nuovamente verso Sud, questa volta però, osservando per l’ultima volta il viso di uno dei suoi migliori amici e compagni d’avventure.
Le gambe le cedono e crolla in ginocchio. Krìs, che ancora sta mantenendo un contatto tra le sue mani e le braccia di lei, la accompagna, inginocchiandosi di fronte a lei.
I palmi del ragazzo scivolano fino ad afferrarle con delicatezza le dita femminee.
Il respiro le manca e non può far altro che scusarsi. “Mi dispiace!” Grida colma di risentimento. “Mi dispiace Krìs! Mi dispiace! Ci ho provato!” La voce di Sàra è alta e sincera, come se sperasse che il mondo intero la udisse e accettasse le sue scuse. Una supplica disperata alla quale sperava di non dover ricorrere.
“Abbiamo fallito tutti.” Tenta di rincuorarla il fanciullo ferito, accarezzarle le sottili nocche con tatto. Per quello che vale, egli non prova rancore nei confronti dell’amica. Nonostante le loro fatiche per vanificare questa apocalisse, il giovane accetta il proprio destino, donandole un timido sorriso che per un attimo devia il corso delle sue lacrime.
Torna poi a consolarla carezzandole una guancia, affermando: “Ma siamo insieme.” Con il pollice le asciuga una lacrima sulla pelle chiara di uno zigomo. “Ora solo questo conta.” Conclude lui.
Subito dopo, i due si slanciano in un amorevole abbraccio. Lei non può trattenersi dall’osservare ancora una volta quel terribile tumulto che sta scuotendo la montagna di fronte a sé.
Krìs invece, viene distratto dal cadavere dell’anziano, rimasto lì a fissare il cielo. Non volendo assistere ulteriormente allo scempio, egli sposta il suo sguardo in alto, notando due di quelle maledette scie luminose, ondeggiare come serpi indemoniate verso di loro.
L’abbraccio di lui diviene più forte. Sa che il loro tempo ormai è giunto al termine.
Stringendo il viso di lei contro il proprio collo, si confida amareggiato, con voce alta per essere certo di essere udito: “Ti avrei ritrovata, dall’altra parte! Lo sai vero?!”
Il loro abbraccio si scoglie teneramente.
“Si!” Risponde Sàra facendo cenno con la testa mentre fissa corrucciata gli occhi del suo amico.
Entrambi avvertono il proprio spirito vibrare e cedere con l’avanzare delle dannate onde di luce.
Per l’ultima volta, i due si avvicinano, poggiando la fronte di uno contro quella dell’altro. Le loro mani si reggono il capo a vicenda.
Stringono i denti con forza e chiudono gli occhi, avvertendo la loro unione come non l’avevano mai provata prima.
La vibrazione dentro di loro è sempre maggiore, tale da diventare un bruciore quasi insopportabile. Un bagliore accecante traspira attraverso le palpebre serrate, un calore avvolgente gli pervade la pelle e il mondo attorno a loro svanisce in un chiarore infinito, come per magia.
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2025.01.24 21:09 EmiReiRei Mesh patch LBD

Mesh patch LBD Can you spot where the mesh patch is? Subtle but a nice touch to a classic LBD 😋
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2025.01.24 21:09 Bombonica91 Leskovac 24.01.2025.

Leskovac 24.01.2025. Leskovac je ljut !!!
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2025.01.24 21:09 Icon47 Who’s rocking the Air Jortans?👖🏀

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2025.01.24 21:09 tjs4 Just hit 20k as a 20 year old. Any tips or advice on where I could allocate my money.

Just hit 20k as a 20 year old. Any tips or advice on where I could allocate my money. Im in college working a part time college job and the robinhood balance is options trading.
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2025.01.24 21:09 towa-tsunashi 21 [M4F] #Virginia/DC #Online - Creative-type looking for someone to be my favorite notification

Hi! I'm a recent college graduate in the DMV area looking for something long-term. Online is fine to start with, but I wouldn't want to remain long-distance forever.
A little about me: I love music, especially J-pop, and I write my own songs. I also write stories and dabble in digital art.
As you could probably imagine from someone who uses Reddit, yes, I also do have nerdy interests. I watched way too much anime as a kid, and I play some video games. Mostly Paradox grand strategy games, but I'm really down for anything multiplayer with people I like :3.
I'm also into trading card games like Yugioh and Pokemon, and I typically go to local tournaments once a week.
As for physical appearance, I'm 5'8" and 110lbs, making me pretty lean. I'm half Japanese, half Chinese. I'd say I'm cute, and my friends tell me that I'm hot, but you'd have to DM me to find out if that's true ;)
Personality-wise, I'm INFP, and I'm pretty chill. Two of my friends had to rethink some of their friendships partly because of how I'm supportive, non-toxic, and don't start things and they didn't know that people could be like that, which was kind of surprising that it happened twice. I'm also honest and don't like to lie. I think empathy is very important, and I'm left-leaning politically because of that.
If you think we'd be a good match, send a message telling me about yourself!
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2025.01.24 21:09 ObjectiveUnusual5921 What is the best way to get GIS experience?

So I’m a junior Natural Resource Conservation management major and wildlife bio minor. My dream job is to work as a field biologist for an international non profit. I’ve been looking at job listings just to see what they are asking for for entry level positions in my preferred field and a lot mention GIS and radio telemetry. What are the best ways to get experience with these tools? Any other advice y’all have towards my career choice is greatly appreciated.
submitted by ObjectiveUnusual5921 to biologists [link] [comments]


2025.01.24 21:09 Prior-Comparison6827 What’s the best team I can make

What’s the best team I can make Haven’t played for years and no idea how to make a team
submitted by Prior-Comparison6827 to DBZDokkanBattle [link] [comments]


2025.01.24 21:09 paz2023 by Nena Saguil

submitted by paz2023 to psychedelicartwork [link] [comments]


2025.01.24 21:09 9FBI9 10 man ppr .25 te premium, wrs: jjettas, tank, Amari, other tes are Kelce kmet and gesiki. I'm receiving nabers side

10 man ppr .25 te premium, wrs: jjettas, tank, Amari, other tes are Kelce kmet and gesiki. I'm receiving nabers side submitted by 9FBI9 to DynastyFFTradeAdvice [link] [comments]


2025.01.24 21:09 Curious_Associate_56 Wie besser schützen (wie bspw. auf Demos)?

Wie kann ich mich als politisch aktive Person im Alltag und insbesondere auf Demonstrationen besser schützen? Ich denke dabei an Maßnahmen wie das Tragen von Skimasken (auf Demos) oder das Nicht-Mitführen des Personalausweises (auch Demos). Welche weiteren Tipps gibt es?
Gibt es ähnlich sinnvolle Maßnahmen für das Internet?
submitted by Curious_Associate_56 to Kommunismus [link] [comments]


2025.01.24 21:09 Happy-Visitor Mom, are we the baddies?

I was today years old when I found out that my family in Royal Affairs is sending ppl to labor camps for protesting; we are definitely gonna get overthrown and sent to the firing squad.
Especially since we are ineffectual af, given that those protesters were asking for stuff the parliamanent just gave them.
submitted by Happy-Visitor to choiceofgames [link] [comments]


2025.01.24 21:09 Low_Exchange_6274 Hello Everyone,

  1. Straight to the point please suggest me on some good perfumes that smells like Jovan white musk, skinn steele, generation #, endless nights.
i have tried many different perfumes from the houses of skinn, lattafa, ajmal, afnan, ahmed etc.
Also, I’m sick of these clones perfumes
But, I never liked them. i always come back to point 1
I’m pretty sure, that Im not into arab fragrances.
submitted by Low_Exchange_6274 to DesiFragranceAddicts [link] [comments]


2025.01.24 21:09 Important-Bit-4804 Worth ?

Worth ? submitted by Important-Bit-4804 to Soundmap [link] [comments]


2025.01.24 21:09 shifti48 Videos de ImBlast!

Buenas! durante un buen tiempo ya eh estado buscando videos de "imblast" un youtuber español de pokemon, hace unos borro todo de su canal y sus videos se han vuelto un pequeño caso de lost media, actualmente hay 2 resubidas en youtube y 1 en internet archive, el fue un gran poketuber en su tiempo y me sorprende que no se alla preservado mejor su contenido, si alguien tiene un video guardado agradeceria si pudiera compartirlo
se que esto no es el tipo de contenido que se sube a este sub pero no sabia a donde mas subirlo Gracias!
submitted by shifti48 to PokemonES [link] [comments]


2025.01.24 21:09 CandidOperation189 Easy choice for a soon to be former console peasant lol

Easy choice for a soon to be former console peasant lol https://preview.redd.it/ydy3d4sla0fe1.jpg?width=500&format=pjpg&auto=webp&s=40d2aa3e87225a3bcfe550df425030c258ab3089
submitted by CandidOperation189 to pcmasterrace [link] [comments]


2025.01.24 21:09 Anxious-blue17 LF royalties

LF royalties submitted by Anxious-blue17 to MonopolyGoTrading [link] [comments]


2025.01.24 21:09 Relevant-Audience441 MI300X vs MI300A vs Nvidia GH200 vLLM FP16 Inference (single data point unfortunately)

MI300X vs MI300A vs Nvidia GH200 vLLM FP16 Inference (single data point unfortunately) submitted by Relevant-Audience441 to AMD_MI300 [link] [comments]


2025.01.24 21:09 oripeiwei Help with a boy name!

We are a Hispanic (US/SA) and white (US/EU) couple and we are looking for a boy’s (due in April) name that is easy to say in English and Spanish. We are open to opinions and name contributions.
Our list so far:
Enzo or Lorenzo
Aurelio
Sebastian (nn Sebas, pronounced Say-bahs)
Nico
Antonio
Oliver or Óliver
Names we don’t like:
Leo
Mateo
Abel
Miguel
Jose
submitted by oripeiwei to namenerds [link] [comments]


2025.01.24 21:09 laraurah Looking to finish set 3

Looking to finish set 3 submitted by laraurah to Monopoly_GO [link] [comments]


2025.01.24 21:09 Zanethebane0610 Decided To Make A Library For My Capital, What Do Yall Think?

Decided To Make A Library For My Capital, What Do Yall Think? submitted by Zanethebane0610 to Minecraftbuilds [link] [comments]


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